Autore: Ilenia Montana
Nell’immagine di copertina:
“Signore e signori, è un piacere per me essere qui e intervenire in questa conferenza nell’ambito del settore agricolo insieme a ricercatori dei paesi in via di sviluppo”
Magia?
Ciao a tutti! Sui nostri profili social Facebook e Instagram qualche tempo fa abbiamo fatto anche un gioco/indovinello sulla presa di note. Quindi, se ci seguite già, tutto questo non vi è nuovo.
In caso contrario, vediamo un po’ di cosa si tratta ma nel frattempo: follow us!
Iniziamo.
Eccoci ancora qui con un nuovo articolo! Negli articoli precedenti abbiamo già parlato delle varie tecniche di interpretazione (trattativa, consecutiva, simultanea..). Recentemente, Federica ci ha parlato prima dei superpoteri della simultanea e poi dell’interpretazione consecutiva.
Seguendo questa linea, affrontiamo stavolta i pro e i contro di quest’ultima tecnica.
Che cos’è l’interpretazione consecutiva?
In sunto: l’interpretazione consecutiva è una tecnica che consiste nel tradurre oralmente “consecutivamente” al discorso dell’oratore.
L’oratore parla per idealmente cinque minuti, poi fa una pausa nella quale l’interprete con la propria resa ricostruisce il contenuto nella lingua di arrivo, servendosi delle proprie note ma soprattutto della propria memoria.
Quali sono quindi i vantaggi e quali gli svantaggi? Perché un cliente dovrebbe optare per un servizio di interpretazione consecutiva piuttosto che per una simultanea? Quali gli eventi più adatti? Cerchiamo di fare chiarezza.
Vantaggi dell’interpretazione consecutiva:
- Non richiede una cabina ed il conseguente spazio per montarle (per non parlare dei costi). Inoltre il pubblico non ha bisogno delle cuffie per ascoltare l’interprete il quale parlerà, in base al contesto, con o senza microfono. Gli unici strumenti necessari sono: un blocco e una penna per prendere appunti, un supporto su cui appoggiarsi per scrivere e una sedia (nel mondo che vorrei).
- A livello di budget è un servizio più economico: molto spesso un solo interprete, pur con molta fatica, può riuscire ad affrontare una consecutiva di ore. Il che è fisicamente impossibile durante una simultanea: come abbiamo già spiegato, il cervello non regge per più di 40 minuti a uno sforzo così ingente (come ci spiega Fulvio in Interpreti e simultanea: cosa succede al cervello mentre si è in cabina?)
- La consecutiva è ideale in molte situazioni tra cui: conferenze stampa, sessioni di domande e risposta, processi, incontri ufficiali/diplomatici, fiere, ambito ospedaliero, meeting aziendali, presentazione di libri o prodotti…
- Le pause necessarie, sebbene rallentino e spezzino il flusso del discorso, conferiscono all’interprete maggior tempo per rielaborare un intero concetto ovvero quello esposto dall’oratore nei precedenti cinque minuti. In simultanea invece parliamo senza sapere dove il discorso andrà realmente a parare. E come dico sempre, è come lanciarsi con il paracadute senza sapere bene come andrà a finire.
- Dal punto di vista del pubblico, le pause necessarie durante una consecutiva possono aiutare a interiorizzare maggiormente il contenuto riprodotto, il che aiuta in casi di trattative di affari (per esempio) o in contesti più delicati.
- Non essendo chiusi in cabina o a volte addirittura rilegati a un’altra stanza, a meno che non si stia lavorando in remoto, noi interpreti in consecutiva abbiamo la possibilità di interagire con l’oratore in caso di dubbi o dati importanti mancanti, prima di avviare la nostra resa nella lingua di arrivo. Ovviamente sarebbe sempre meglio evitare di fare domande, ma è ancora meno consigliabile fornire dati errati (siamo dei professionisti).
- Durante un’interpretazione consecutiva, si crea una connessione interprete-oratore che permette a quest’ultimo di affrontare il proprio intervento fiducioso della resa dell’interprete. Per raccontarvi un aneddoto personale: accompagnando dei clienti spagnoli alla presentazione di un loro nuovo prodotto, pochi minuti prima dell’inizio davanti a un pubblico di circa 60 persone, la mia cliente con una palese ansia da prestazione si gira verso di me e mi dice: “sono agitata ma io parlerò guardando te e starò più tranquilla”. Le soddisfazioni del nostro mestiere!
Svantaggi dell’interpretazione consecutiva:
- Raddoppia praticamente i tempi e la durata: ciò che dice l’oratore lo ripete l’interprete in un’altra lingua.
- Diminuisce l’attenzione del pubblico (specie di chi capisce già la lingua dell’oratore e deve quindi ascoltare due volte lo stesso concetto).
- L’oratore è costretto a fare pause al massimo idealmente ogni cinque minuti (le continue interruzioni rendono meno fluido e naturale il discorso).
- L’interprete deve disporre di condizioni acustiche ottime, non può quindi trovarsi lontano dall’oratore (diverso è il caso dell’interpretazione da remoto) né in una situazione in cui non riesce a sentire bene, altrimenti non vi sono le condizioni minime indispensabili per lavorare.
- L’interpretazione consecutiva non può essere utilizzata se si necessità di un’interpretazione verso più lingue (pubblico multilingue).
- Spesso l’interprete lavora da solo (è un vantaggio per il budget del cliente ma può essere un’arma a doppio taglio per la resa dell’interprete).
- In consecutiva, l’interprete non lavora nel proprio habitat: la cabina. Pertanto può trovarsi su un palco accanto all’oratore e sotto i riflettori; non dispone di un computer per cercare al volo eventuali termini sconosciuti, né di un collega che può supportarlo nell’annotazione di numeri o altre parole tecniche, come succede solitamente durante l’interpretazione simultanea.
In conclusione
Infine, bisogna far presente che in determinati contesti, è possibile utilizzare anche l’interpretazione consecutiva senza appunti che rende più scorrevole il tutto non essendoci lunghe pause (solitamente si lavora frase per frase) ma al contempo l’oratore si interrompe alla conclusione di ogni frase e quindi può perdere il filo del discorso.
Concludo quindi questa breve analisi dei pro e dei contro dell’interpretazione consecutiva. Spero di aver apportato maggior chiarezza a questo mondo strano dell’interpretazione.
Rimanete connessi però: nel prossimo articolo imparerete a decifrare i nostri “geroglifici”: vi sveleremo il mistero della consecutiva, ossia gli appunti!
Personalmente io non adoro particolarmente la consecutiva: il pensiero di potermi fidare solo di qualche simbolo, di qualche parola scritta male e della mia memoria per avviare un “mio discorso” nel silenzio e con gli occhi di tutti puntati su di me, non mi affascina poi più di tanto…
Amo invece la simultanea: il brivido dell’immediatezza e l’adrenalina del salto nel vuoto dal piccolo della mia cabina.
OK, vi svelo un altro segreto: solitamente se ami la simultanea, non ami la consecutiva e viceversa. Alla fine anche noi interpreti siamo umani (superpoteri a parte).
Vi aspettiamo per il prossimo capitolo della saga: interpreti, animali strani e dove trovarli!
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