
Traduction en français : Federica Bonapace
English translation: Fabiana Grassi
Sapere due lingue non è sinonimo di essere traduttore o interprete. Noi professionisti del settore non ci stancheremo mai di ripeterlo. Ma cerchiamo di capire perché bilinguismo e traduzione non sono poi così strettamente legati.
Cosa è il bilinguismo?
Il bilinguismo è un concetto di psicolinguistica. Per bilinguismo si intende la capacità di potersi esprimere in due lingue diverse. I parlanti autenticamente bilingui solitamente hanno una forte impronta di entrambe le culture. Il bilinguismo costituisce la forma più semplice di multilinguismo (o plurilinguismo), che è contrapposto al monolinguismo (la capacità di parlare una sola lingua).
Esistono varie forme di bilinguismo:
Bilinguismo simultaneo, quando si impara fin da piccoli due lingue contemporaneamente; bilinguismo consecutivo, quando si diventa bilingui in una seconda lingua dopo aver già appreso la propria lingua madre.
Il bilinguismo è indubbiamente vantaggioso: dona elasticità mentale, flessibilità cognitiva, propensione all’apprendimento linguistico e, secondo alcuni studi, combatte anche l’Alzheimer!
Tutti coloro che sono bilingui hanno sperimentato prima o poi nella vita (la maggior parte già durante l’infanzia) una situazione in cui hanno dovuto fare da interpreti: i nonni materni che parlano solo spagnolo e devono interagire con il papà che parla solo italiano, piuttosto che una cena alla quale partecipano i tuoi amici tedeschi e i tuoi amici portoghesi e tu devi fare da tramite.
E’ però sbagliato affermare che “la traduzione è bilinguismo” e pertanto “tutti le persone bilingui sono traduttori/interpreti”. Nonostante questo, quante volte capita di sentire che per tradurre un documento piuttosto che per interpretare un cliente estero durante una riunione di lavoro, ci si affida all’aiuto della segretaria che ha uno dei due genitori stranieri e pertanto la si considera adatta a ricoprire questo ruolo?
Interpreti e traduttori professionisti: molto più di semplice bilinguismo.
Un professionista non è solo una persona molto fluente in due (o più) lingue, ma è anche colui che ha acquisito, grazie ad anni di studi e specializzazione, tecniche di traduzione e interpretazione così come la capacità di districarsi tra i vari linguaggi settoriali.
“Nessuno di noi nasce imparato”. Ecco, nessuno di noi sa nella propria lingua madre i termini specifici del settore medico, piuttosto che giuridico o agricolo. Solo con lo studio e la preparazione si arriva a specializzarsi in qualcosa. E questo è ciò che fa la differenza tra una persona bilingue e un interprete o un traduttore. Servono anni di studio e pratica per arrivare a poter ascoltare in una lingua, parlare in un’altra contemporaneamente traducendo ciò che viene detto continuando ad ascoltare ciò che l’oratore sta esponendo e nel frattempo prestare attenzione alla correttezza di ciò che stiamo dicendo noi.
Non sono impazzita né posseduta, no. Benvenuti nel mondo dell’interpretazione simultanea! E questo è solo un esempio delle tante tecniche…
Un interprete o un traduttore, non deve solo essere fluente in due lingue; deve conoscerne i due mondi. Questo ci differenzia da un dizionario. Perché quando ci viene chiesto: “come si dice questa parola in questa lingua” non rispondiamo mai immediatamente ma esitiamo un attimo? Perché tutto dipende dal contesto e la conoscenza delle due lingue non è sufficiente.
Inoltre, una persona può essere bilingue grazie ad uno dei due genitori, ma può non essere aggiornato su quello che avviene nel paese del genitore in questione o sulla lingua, che come si sa, è in continua evoluzione.
Tutti coloro che sono bilingui (di nascita o consecutivi) hanno sicuramente un grande tesoro da custodire e coltivare! Ma chi vuole andare oltre e fare di questa fortuna una professione, deve sicuramente prendere coscienza del fatto che sapere due lingue è uno strumento, un punto di partenza e non di arrivo.
Se vi è piaciuto questo articolo, prossimamente ne pubblicheremo un altro sul bilinguismo e l’apprendimento delle lingue nei bambini. Non perdetevelo!
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